SÌ AL PANETTONE ED ALLA TESTA DI TURCO, NO AL PASTICCIO.

Pubblichiamo l’intervento di Nicola Cusimano, Presidente della Proloco Castelbuono all’assemblea del 27 dicembre 2020, promossa dal Comitato Le Fontanelle e dal Circolo cittadino del PD.

Fino al 15 dicembre 2020  pareva di capire che sull’argomento esistessero due anime. Da una parte  il Comune che pareva  orientato ad un centro polifunzionale di sospetto utilizzo anche enogastronomico (il c. d. “cammaruni”,  definito tale dal Comitato forse solo in maniera strumentale?); dall’altro il  Comitato che, con le Associazioni culturali di genere, pensava ad un centro policulturale, teatro in primis. Sintetizziamo le due posizioni: polifunzionale per il Comune e policulturale (solo teatro?) per il comitato.

Il 16 dicembre 2020, il  Comune, sui blog locali, chiarisce  la futura destinazione (polifunzionale) della costruenda opera. Riportiamo un estratto del  citato comunicato

“… che non può che essere polifunzionale, ovvero “che può assolvere molteplici funzioni, che può essere adibito a usi diversi” (v. treccani). Per l’appunto rappresentazioni teatrali, concerti, saggi, proiezioni, convegni, mostre, esposizioni, etc“.

Dal 17 dicembre, finalmente, è stato consentito l’accesso agli elaborati del progetto.  Si legge nella relazione tecnico illustrativa (pag. 6, alinea 6) “la sala con il foyer potrà essere anche impiegata come base operativa in occasione delle manifestazioni che si svolgono nella contigua piazza”. E ancora (pag. 6, alinea 9) “alla sala si potrà accedere anche attraverso il passaggio/corridoio ipogeo esistente al di sotto della grande rampa che conduce al Castello. Quest’ultimo corridoio si connette anche al foyer rendendo possibile…. l’utilizzo del foyer come spazio capace di vita autonoma rispetto alla sala”.

Ancora, Il  progetto prevede di utilizzare il foyer a base operativa degli eventi organizzati in piazza Castello, affermando che in questo sito possono essere organizzate anche altri eventi “sociali” (pag. 3 alinea 25).

Il citato  comunicato del Comune ( con un singolare.. “etc” . sulle destinazioni future) non pare che sia  rispondente a una chiarezza di intenti.

A questo punto il Comune dovrebbe definire con atti giuridicamente  certi cosa intende per “polifunzionale” (senza alcun etc. di cui al citato comunicato. Quindi, un pasticcio.

A prescindere dalle suddette definizioni: la posizione della Pro Loco è la seguente: pieno rispetto delle previsioni del P. R. G., questa opera, nelle sue finalità, non può non essere coerente con le previsioni del P. R. G. che contempla solo le seguenti destinazioni “attività culturali, teatrali”( v. pag. 11, alinea 25). In detto edificio, quindi, si dovrebbe fare teatro, proiettare, tenere conferenze, concerti,  organizzare mostre, ma non certamente altro, non sagre al coperto, non degustazioni di prodotti tipici locali.

Un aspetto non meno importante è quello della futura gestione con precise indicazioni sulle attività che vi potranno essere svolte (centro polifunzionale, policulturale o casa della cultura). Oggi riteniamo che sia  prematuro parlarne in quanto foriero di ulteriori “guerre di religione” che farebbero sprecare ulteriore tempo ed energie.  Sarà l’amministrazione in carica all’epoca della fine dei lavori a decidere in merito: gestione diretta del Comune attraverso le sue Istituzioni culturali o affidamento ad associazioni culturali locali ma sempre nel rispetto delle previsioni del P. R. G. laddove nel frattempo non modificato.

Dato il perdurare di diverse posizioni e  interpretazioni sull’uso definitivo sarebbe utile alle due “anime”, per non essere tacciate di atteggiamenti elitari, conoscere il volere di un centro decisionale “terzo”, partecipato, di effettiva democrazia popolare. La  maggioranza dei cittadini “comuni”  hanno o no il diritto di esprimere la propria opinione e  la propria aspettativa? A tal proposito  il legislatore ha previsto a qualsiasi livello, anche comunale, l’istituto del sondaggio di opinione.

Nell’attesa del completamento dell’opera proponiamo quindi  un sondaggio di opinione (no referendum, farraginoso) il cui esito dovrebbe essere tenuto in conto da quella amministrazione che risulterà essere in carica alla fine dei lavori e che dovrà tenerne conto.

Dati i tempi di realizzazione di qualsivoglia soluzione con tempi sicuramente non brevi, la prima opera che bisognerebbe eseguire, nel frattempo, è la rimozione del tetto in eternit, contenente amianto, pericolosissimo.  Il provvedimento di incapsulamento di qualche anno addietro doveva avere un carattere provvisorio. Occorrerebbe un provvedimento contingibile ed urgente che eviterebbe a funzionari e amministratori di essere tacciati di  comportamento quantomeno sconsiderato.

Auguro a tutti di trascorrere delle festività serene, di apprezzare panettoni e testa di turco di Castelbuono ma non questo pasticcio

 

Articoli correlati:

UNA COMUNITÀ SI MOBILITÀ PER IL SUO TEATRO E IL SUO FUTURO

DALLA SALA PINTA AL TEATRO: UNA TRADIZIONE PLURISECOLARE

SÌ AL PANETTONE ED ALLA TESTA DI TURCO, NO AL PASTICCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *