Identità, missione ed orizzonte politico. Una costruzione a più voci

Sono almeno quattro i gruppi di lavoro costituenti che si sono occupati dell’identità del partito, portando l’attenzione sui valori fondanti, le forze sociali che vogliamo rappresentare, l’orizzonte politico dell’azione del partito, il contributo dei giovani.
Il lavoro dei gruppi ha prodotto la riflessione sull’antimafia politica, ed ha evidenziato, con accenti diversi, la piena convergenza sulle priorità del lavoro, della lotta alle diseguaglianze, del protagonismo di donne e giovani nel delineare problemi urgenti e obiettivi politici.

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LE ASSEMBLEE CONGRESSUALI DEL’UNIONE PROVINCIALE DI PALERMO

LE ASSEMBLEE CONGRESSUALI

L’assemblea del 4 novembre a Bonagia ha rappresentato l’apertura a Palermo di una articolata fase congressuale. È stata la “chiamata alla partecipazione” agli iscritti, alla società organizzata, alle persone dei nostri territori, rilanciata dalla Segreteria provinciale del 9 novembre 2022 e dal suo “Appello alla partecipazione” inviato a tuti gli iscritti.

La fase che ora intendiamo aprire, con la partecipazione di quanti rispondo all’appello dentro il partito e nella società, è quella dei “nodi” politici, i problemi da affrontare per definire l’identità del partito democratico e rilanciare la relazione con le persone.

Come chiarito dalla Direzione nazionale del 28 ottobre, e ribadito dall’Assemblea nazionale del 19 novembre siamo infatti chiamati ad esprimerci su una serie di nodi politici essenziali, attraverso i quali rivolgere la nostra attenzione ai valori fondanti e alla nostra missione, alla forma partito e alle modalità di organizzazione dell’attività politica. Il vademecum diffuso il 24 novembre al termine della direzione nazionale, ribadisce che il percorso costituente si snoderà attraverso assemblee aperte, organizzate spontaneamente o promosse dal PD, momenti di consultazione pubblica rivolti ad iscritti e a non iscritti che si riconoscono nei valori del centrosinistra, per contribuire a ridefinire l’identità, l’organizzazione e la proposta politica del nuovo PD.

I NODI POLITICI

Questi i primi nodi problematici emersi nell’Assemblea del 4 novembre e ampiamente presenti nelle conversazioni dei circoli:

  • Che significa oggi essere il partito del lavoro?
  • A quale classe sociale facciamo riferimento? Chi sono i deboli? Chi sono i poveri?
  • Come si contrasta la povertà educativa?
  • Come si recupera la relazione con Sindacati e terzo settore?
  • Come si promuove decentramento e govenance? Come si porta cioè vicino alle persone l’erogazione dei servizi e la partecipazione alle scelte?
  • Come si promuove uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale?
  • Come si costruisce cultura della pace e cooperazione internazionale;

Si tratta di problemi (delle persone e del partito che vuole farsene carico) attraverso i quali definire e dare concretezza ai valori fondanti in cui un partito democratico e popolare si riconosce e delineano una missione del partito nel nostro tempo.

Affrontare questi nodi politici significa anche contribuire a porre, in modo concreto, due questioni decisive per la vita del partito:

  • La questione del ruolo dei territori e dei circoli e le modalità organizzative per rispondere al bisogno di partecipazione (quali regole? quale modello operativo?);
  • Il significato del pluralismo (come neutralizzare gli effetti negativi che tutti riconducono all’azione delle correnti, mantenendo vivo e anzi valorizzando il necessario pluralismo nel confronto sul merito dei problemi?)

UNO SCHEMA COMUNE

A partire da questi nodi – e da altri che ciascun territorio individuerà come essenziali per la definizione dell’identità e della strategia del partito – la Segreteria ha chiamato la comunità alla co-progettazione di assemblee che affrontino i problemi chiamando alla partecipazione i giovani, le donne e gli uomini del partito e della società, ed è pertanto pronta ad affiancare circoli e i comitati che risponderanno all’invito.

La Segreteria raccoglierà i risultati delle assemblee e, al fine di garantire una efficace documentazione per il Congresso, invita ad utilizzare – ovunque possibile (specie nelle assemblee direttamente promosse dal PD) – uno schema comune per tutte le Assemblee, ordinando i contributi in campi distinti:

  • La vita del partito nel territorio (a partire dall’analisi del voto);
  • I bisogni e le potenzialità del territorio
  • Contributi alla definizione dei nodi politici (quelli effettivamente affrontati);
  • Suggerimenti per l’organizzazione del partito.

Lo schema, oltre a puntare ad una documentazione efficace, rappresenta un chiaro invito ad un confronto che porti i problemi delle persone e le specificità del territorio nella individuazione e nella discussione sui nodi politici, e che assicuri, da ultimo, lo stesso radicamento nella vita della comunità e del partito nella formulazione dei suggerimenti per l’organizzazione del Partito.

Procediamo nelle attività sui nodi politici, muovendoci in sintonia con il nazionale, e valorizzando le nostre peculiarità locali.

SÌ AL PANETTONE ED ALLA TESTA DI TURCO, NO AL PASTICCIO.

Pubblichiamo l’intervento di Nicola Cusimano, Presidente della Proloco Castelbuono all’assemblea del 27 dicembre 2020, promossa dal Comitato Le Fontanelle e dal Circolo cittadino del PD.

Fino al 15 dicembre 2020  pareva di capire che sull’argomento esistessero due anime. Da una parte  il Comune che pareva  orientato ad un centro polifunzionale di sospetto utilizzo anche enogastronomico (il c. d. “cammaruni”,  definito tale dal Comitato forse solo in maniera strumentale?); dall’altro il  Comitato che, con le Associazioni culturali di genere, pensava ad un centro policulturale, teatro in primis. Sintetizziamo le due posizioni: polifunzionale per il Comune e policulturale (solo teatro?) per il comitato.

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DALLA SALA PINTA AL TEATRO: UNA TRADIZIONE PLURISECOLARE

Pubblichiamo l’intervento di Massimo Genchi all’assemblea cittadina di Castelbuono del 27 dicembre 2020.

La storia del castello e del baglio che lo cinge tramanda che l’edificio dell’angolo di sud-ovest, da sempre, è stato consacrato agli spettacoli. Dapprima la Sala pinta, quindi il teatro con tre ordini di palchi, che solo un architetto in palese malafede poteva definire, con ripetuto sprezzo, teatrino. Infine Le fontanelle che vedete oggi.

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UNA COMUNITÀ SI MOBILITÀ PER IL SUO TEATRO E IL SUO FUTURO

Il Partito democratico incontra l’assemblea cittadina promossa dal comitato Le Fontanelle per la restituzione alla città del suo storico Teatro e rivendicare la propria identità e la propria idea di futuro. Dell’intensa assemblea moderata da Francesca Cicero, riportiamo il testo di alcuni interventi che possono rappresentare efficacemente la volontà della città di tutelare e riaccendere una secolare tradizione culturale. Hanno aperto l’incontro i saluti del segretario del Circolo di Castelbuono Vincenzo Capuana, del presidente della Direzione regionale Antonio Ferrante e dell’on Antonello Cracolici e del . Nel corso dell’Assemblea sono intervenuti il segretario regionale Anthony Barbagallo e Manlio Mele responsabile del dipartimento cultura della Direzione regionale. Ha concluso i lavori il segretario provinciale Rosario Filoramo. Sul canale youtube del partito la registrazione dell’assemblea trasmessa in diretta la sera del 27 dicembre 2020.

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IL PD TORNA A PORTELLA DELLA GINESTRA

Il prossimo 6 di Agosto saremo a Portella della Ginestra, un luogo simbolo delle lotte contadine, dell’emancipazione dei lavoratori, dello scontro con la mafia. Il 1 maggio del 1947, i contadini dopo il periodo fascista, tornavano a festeggiare la festa dei lavoratori, dal monte Pelavet partirono sulla folla in festa numerose raffiche di mitra, che si protrassero per circa un quarto d’ora e lasciarono sul terreno undici morti (otto adulti e tre bambini) e ventisette feriti, di cui alcuni morirono in seguito per le ferite riportate. Fu il primo grave attacco della mafia al movimento contadino e dei lavoratori che si era riorganizzato anche in Sicilia.

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