RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO SULLA REVISIONE DEL QUADRO LEGISLATIVO MACROECONOMICO

di Franco Piro

La pandemia ha indotto la UE ad adottare misure straordinarie come: il programma NGEU per 750 miliardi di euro per la ripresa; la decisione di finanziarsi a debito garantito dal bilancio UE; l’attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. Quest’ultima, in particolare, consente agli stati membri di affrontare gravi recessioni economiche con misure di bilancio espansive discostandosi dagli obblighi di bilancio che sono normalmente imposti.

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L’ESCALATION UNGHERESE CONTRO I DIRITTI DEI CITTADINI LGBTQ+

di Aurora Ferreri

Quella del governo ungherese contro i cittadini LGBTQ+ è diventata un’escalation ormai evidente e, di conseguenza, non ci stupisce che l’ultima seduta plenaria del Parlamento Europeo, questo mese, abbia visto l’approvazione di un testo molto duro rivolto alla Commissione ed al Consiglio, per denunciare gli ultimi atti del governo ungherese che violano, di fatto, i diritti umani.

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IL PROGRAMMA DI AZIONE UE PER L’AMBIENTE 2030

di Ciro Cardinale

Prosegue l’iter di adozione del Programma di azione Ue per l’ambiente 2030, che sostituirà il Programma scaduto il 31 dicembre 2020. Dopo che la Commissione europea ha adottato una proposta di decisione ed acquisito i pareri delle varie commissioni competenti, l’8 luglio il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura alcuni emendamenti alla proposta di decisione.

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COMMERCIO INTERNAZIONALE E COVID-19

di Valerio Bordonaro

L’Europa si è sempre impegnata a promuovere il commercio, sia rimuovendo ostacoli al mercato interno sia incoraggiando gli scambi commerciali con paesi non UE. La politica commerciale è infatti ancora oggi il principale strumento di politica estera dell’Unione. Secondo le ultime statistiche (2018) l’UE rappresenta il 15,6% delle esportazioni a livello mondiale e il 13,9% delle importazioni, piazzandosi fra le più grandi potenze commerciali insieme a USA e Cina.

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UN REGIME GLOBALE DI SANZIONI DELL’UE IN MATERIA DI DIRITTI UMANI

di Giuseppe Vito Ales

Una delle principali critiche mosse all’Unione Europea e alla sua politica estera è quella dell’eccessivo attendismo. Per molti, il solo Soft power in diplomazia non basta, serve l’hard power, un esercito e delle forme di coercizione più dure. Sarà il mito americano o l’idea che il mondo non si sia mai spostato degli schemi della guerra fredda. Sta di fatto, che il modello dell’UE non sempre viene compreso.

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UNA CHIARA CONDIZIONALITÀ DI BILANCIO PER AFFRONTARE LE VIOLAZIONI DELLO STATO DI DIRITTO

di Anna Maria Cangelosi

Secondo il regolamento sul regime generale di condizionalità per la tutela del bilancio dell’Unione, approvato dal Parlamento europeo a dicembre 2020 ed entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2021, il pagamento di fondi UE può essere sospeso per quei Paesi in cui sono state accertate violazioni dello Stato di diritto. L’UE è una comunità basata sui valori comuni della democrazia in cui non si possono mantenere i propri diritti e non rispettare i propri obblighi.

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COSA ASPETTARSI DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO SLOVENA?

Dal 1° luglio 2021 la Slovenia ha assunto la presidenza semestrale del Consiglio dell’UE. La precedente presidenza di turno era stata del Portogallo e la prossima, che comincerà il 1° gennaio 2022, sarà a guida francese. Le priorità della presidenza slovena sono ispirate al suo motto: “Insieme. Resilienti. Europa”. Il programma della presidenza è incentrato su quattro settori: ripresa, resilienza e autonomia strategica; una riflessione sul futuro dell’Europa; stile di vita europeo, Stato di diritto e valori europei; maggiore sicurezza e stabilità nel vicinato europeo.

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VERSO LE AGORÀ PER PALERMO: VIII CIRCOSCRIZIONE

Una dedica
Ricordando Danilo nel giorno del suo compleanno

Saluti della Segretaria Adriana Palmeri, che annuncia la dedica del nostro incontro a Danilo Dolci, il sociologo, poeta ed educatore triestino approdato in Sicilia negli anni 50, protagonista di lotte indimenticabili a fianco dei siciliani, promotore di un impegno sociale fondato sulla centralità delle persone che nell’ascolto reciproco e nel confronto prendono consapevolezza dei problemi e delle risorse per affrontarli, profeta di quella analisi popolare e della maieutica reciproca che sentiamo vicina alla ricerca di un metodo partecipativo che intendiamo praticare con le agorà.

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DA MARENOSTRUM A MAREMORTUUM

di Mouhamed Cissé – Dipartimento immigrazione PD  Palermo

Nel 2017, il governo italiano a guida PD firmava un Memorandum d’intesa sulla migrazione con le autorità libiche. Facendolo, si è proceduto al finanziamento delle guardie libiche, le cui attività sono consistite nell’intercettare i migranti in mare per riportarli indietro in Libia, che non può, certamente, essere considerato un porto sicuro.

La Libia non ha ratificato la convenzione di Ginevra sui rifugiati e richiedenti asilo. Non è un porto sicuro in quanto vi si registrano arresti arbitrari, trattamenti disumani e degradanti, torture, rapimenti, schiavitù ai danni di rifugiati e migranti. Le guardie costiere Libiche sparano sui migranti e sparano ai pescherecci italiani. I migranti intercettati sono trasferiti nei centri di detenzione ufficiali dove sono trattenuti arbitrariamente e subiscono delle violenze.

In Libia, come documentato dall’OIM e da diverse ONG di difesa dei diritti umani, i migranti subiscono trattamenti disumani e degradanti, torture e uccisioni. È stato, inoltre, accertato dal SG delle Nazioni Unite che in Libia esiste la pratica della schiavitù come crimine contro l’Umanità, a causa della compravendita dei migranti.

Le autorità italiane, trincerandosi dietro l’accordo del 2017 hanno scaricato sulla Libia la responsabilità della gestione delle operazioni di contrasto all’immigrazione clandestina via mare impedendo, inoltre, alle ONG di effettuare operazioni di search and rescue.

In questi ultimi e lunghi anni, l’Italia si è resa responsabile della violazione di innumerevoli convenzioni internazionali europee (rifugiati, mare, diritti umani).

Non siamo più disposti ad accettare gli accordi al ribasso sulla pelle delle Persone. Diciamo No al rinnovo del Memorandum e proponiamo la creazione di un tavolo nazionale per una proposta organica di una nuova legge sull’immigrazione.

Con il rinnovo del memorandum l’Italia si rende complice di queste violazioni dei diritti umani! Noi diciamo No al rinnovo del memorandum con la Libia. Si ad una nuova stagione che abbia al centro LE PERSONE.