ELEZIONI AMMINISTRATIVE PRIMAVERA 2023

di Franco Piro

Pubblichiamo il documento che raccoglie e rielabora le analisi sviluppate in diversi  interventi pubblicati  e proposti alla riflessione comune nella piattaforma del Partito e a più riprese postati e discussi nelle chat di circolo  in occasione delle elezioni amministrative che si sono svolte nella nostra Regione e nel resto d’Italia. I dati sono  quelli pubblicati dal Ministero dell’Interno e dal Dipartimento autonomie locali della Regione Siciliana. Dati per capire che cosa è successo oggi e per preparaci ad interpretare cosa succederà domani.

Elezioni del 14 e 15 maggio

In questa tornata elettorale sono andati al voto con il sistema proporzionale (comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti) 88 comuni (di cui 13 capoluoghi).

In 38 comuni si è reso necessario il ballottaggio per determinare l’elezione del sindaco. In 23 di essi è risultato presente il PD con il centro sinistra. In 6 si sono confrontate liste civiche.

  • Il Centro destra (classico) si è aggiudicato al primo turno 25 comuni. Il centro sinistra (dove è presente il simbolo PD in varie alleanze) se ne è aggiudicato 14. 1 comune è andato ad una alleanza civici-M5S. 10 comuni sono andati a liste civiche equamente divise tra centro sinistra e centro destra.
  • Il PD si è affermato come primo partito. La percentuale più alta l’ha ottenuta a Correggio (RE) con il 43,47%, la percentuale minore a Monopoli (BA) con il 2,51%.
  • Il PD in 50 comuni ha ottenuto percentuali più alte di FDI che a sua volta ha superato il Pd in 26 comuni.
  • Il M5S in 47 comuni non ha raggiunto il 5%; in uno solo (Pomezia con il 15,15%)ha superato il 10%. In 23 comuni si è presentato con il PD, in 28 da solo o in coalizione con altre liste.
  • Il terzo polo si è presentato con proprie liste in 19 comuni. In 13 in alleanza con il PD. Ha ottenuto il più alto risultato a Imperia con il 10,59%. In 14 comuni ha ottenuto meno del 4%.
  • Nei sette comuni capoluogo le liste del Pd hanno ottenuto risultati che vanno dal 13,90% di Brindisi al 23,50% di Pisa. Il M5S ha ottenuto risultati che vanno dall’ 1,55% di Vicenza (dove al primo turno correva da solo) al 6,53% di Terni. A Brindisi, dove aveva il candidato sindaco, ha ottenuto il 5,09%. Il terzo polo, che era presente con il proprio simbolo in soli 3 capoluoghi, ha ottenuto l’1,79 a Siena dove non correva con il Pd, il 3,51% a Vicenza e il 3,70% ad Ancona, dove correva con il Pd. La lista Verdi-Sinistra, presente in 5 capoluoghi, ha ottenuto risultati che vanno dall’1,63% di Ancona, dove correva da sola, al 7,33% di Brindisi dove correva da sola.

Il dato politico più evidente è che il centro destra, in genere, questa volta si è presentato unito e ha vinto in molti comuni e in molti altri è andato al ballottaggio come primo schieramento.

Il centro sinistra, invece, non ha avuto una configurazione omogenea. Le alleanze variavano molto. In nessun comune si è presentata una alleanza comprendente, oltre al PD, anche M5S e Terzo polo. Dove il Pd era alleato con il M5S non c’era il Terzo polo, e viceversa.

Come è evidente dai risultati delle liste al primo turno, siamo stati in presenza di un grosso partito, il Pd,  presente con proprie liste in 78 degli 89 comuni al voto e di un sistema delle alleanze con partiti assai più deboli sul territorio come il Terzo polo, presente solo in 19 comuni e il M5S presente più massicciamente (62 comuni) ma con risultati spesso modesti, per non parlare della incompatibilità Terzo polo e M5S.

 

Questo non può che indurre a riflessioni problematiche sul futuro.

Per i ballottaggi del 28 e 29 maggio si è votato in 40 città, tra cui sette capoluoghi di provincia. In 11 di esse ha vinto il candidato del centro sinistra con il Pd, in 2 il candidato di sinistra con il M5S, in 9 il candidato civico, in 18 ha vinto il candidato del Centro destra. Il PD con proprio simbolo era presente al ballottaggio in 26 città. In una (Campi Bisenzio) contro il candidato di M5S e verdi che ha vinto.

Elezioni in Sicilia

Va detto dei buoni risultati ottenuti dai candidati sindaci appartenenti al Pd nei comuni dove si votava con il sistema maggioritario a turno unico: tutti e 5 i nostri sindaci ricandidati in provincia di Palermo sono stati rieletti; 8 sindaci su 13 in provincia di Agrigento; altri in altre province tra cui Montedoro e Troina.

Va segnalato che nel comune di Leonforte (cittadina di oltre 12 mila abitanti) dove si è votato con il sistema maggioritario e dove, nonostante ciò, si sono presentati ben sei candidati a sindaco, ognuno dei quali sostenuto da una sola lista, ha vinto il candidato Li Volsi sostenuto da una lista a doppio simbolo (PD e una civica) che ha ottenuto il 31.59%.

Per quanto riguarda i 15 comuni in cui si è votato con il sistema proporzionale: il centro destra ha ottenuto al primo turno 6 sindaci; il centro sinistra 2; le liste civiche 3. In 4 comuni si è andati  al ballottaggio, il centro destra era  presente in tutti e 4 i comuni, il centro sinistra (con il PD) in uno solo. Di questi ultimi comuni: due sono andati a candidati comunque di centro destra; uno, Aci S. Antonio, a liste civiche di sinistra con il sindaco del Pd; l’unico capoluogo, Siracusa, è andato a Liste civiche con il sindaco di Azione.

Per quanto riguarda le liste: il Pd era presente con proprie liste in 10 comuni e ha ottenuto risultati che vanno dal 4,45% di Licata (unico comune in cui non ha superato lo sbarramento) al 27,09% di Carlentini. Solo in altri due comuni (Comiso e Biancavilla) ha superato il 10%; nei quattro comuni capoluogo: a Trapani  non era presente il simbolo, a Catania ha ottenuto l’8,55%; a Siracusa il 6,16%; a Ragusa il 7,34%.

Il M5S era presente in 11 comuni, in 4 di essi correva senza il Pd. Ha ottenuto risultati che vanno dall’1,69% di Belpasso all’11,74% di Licata che è l’unico comune nel quale supera il 9%. In 7 comuni non ha superato lo sbarramento del 5% e non ha ottenuto seggi. Nei quattro comuni capoluogo: a Trapani ha ottenuto il 4,12% (dove correva senza il Pd); a Catania il 5,70%; a Siracusa il 3,99%; a Ragusa (dove correva senza il Pd) il 5,19%.

Il Terzo polo non ha presentato liste con il proprio simbolo in alcun comune.

Verdi-Sinistra era presente in due comuni: Acireale, dove ha ottenuto l’1,72%,  Catania dove ha ottenuto il 2,41%.

In un comune, Carlentini, l’alleanza era formata, oltre che dal Pd, anche da M5S e dal partito di De Luca, inoltre erano presenti due liste civiche che hanno ottenuto complessivamente più del 30%.

Il caso Carlentini non può essere indicato come esempio positivo valido per tutti, perché influenzato fortemente da fattori locali, tuttavia vale sicuramente il ragionamento contrario. Il centro sinistra si è presentato con uno schieramento molto debole e non competitivo: il PD non era presente con il suo simbolo in un capoluogo e in altri comuni (un terzo di quelli al voto). Il M5S ha confermato la sua strutturale non competitività sul piano amministrativo. Terzo polo assente del tutto. Verdi-Sinistra non significativa.

Un ragionamento va fatto anche sulle liste civiche costruite a sostegno dei candidati sindaci. Il fenomeno è presente ormai in tutta Italia e anche da noi c’è stato un fiorire di civismo in alcuni casi mascherato (caso clamoroso Trapani). In altri le liste civiche hanno fornito un apporto significativo e/o determinante. In altri, poco incisivo, come nel caso di Catania dove le 4 liste civiche a sostegno del ns. candidato Caserta hanno raggiunto complessivamente il 10% e nessuna ha superato la soglia di sbarramento. Lo stesso dicasi a Siracusa, mentre a Ragusa due delle 4 liste hanno superato il 5%.

In Sicilia, dunque, si impongono due realtà: il PD,  ha difficoltà in alcune realtà. Questo richiede uno forzo di analisi e di programmazione per rafforzare la presenza sui territori, con un profilo programmatico preciso. Sotto il profilo delle alleanze in Sicilia, al momento nel campo direttamente progressista, c’è solo un’altra forza significativa ed è il M5S.

E’ tutta da interpretare, innanzitutto attraverso una valutazione caso per caso delle liste civiche che ci affiancavano, quale sia oggi la presenza e la disponibilità all’impegno politico nel nostro schieramento delle aggregazioni della c.d. società civile.

Nel prospetto che segue si mettono a  confronto i risultati ottenuti dal PD e dal M5S nel 2023 con quelli ottenuti nel 2018.

Alcune considerazioni statistiche mettono in rilievo dati politici significativi: il PD non era presente nel 2018 in 9 dei 15 comuni, nel 2023 in 5. Il M5S, presente nel 2018 con proprie liste e propri candidati a sindaco in tutti e 15 i comuni, nel 2023 non è risultato presente in 4 comuni e negli altri la sua presenza è stata articolata: o da soli, o con il Pd.

Nei comuni in cui si possono fare confronti, il PD nel 2023 ha migliorato il proprio risultato in 7 comuni, lo ha peggiorato in un solo caso, in altri due è risultato stabile. Il M5S ha migliorato leggermente in un solo comune, è arretrato anche fortemente o non è stato presente in tutti gli altri.

Un’altra segnalazione è relativa al comune capoluogo di Trapani, dove si è imposto il sindaco uscente iscritto al PD e dove il PD non presente con proprio simbolo ha ottenuto comunque buoni risultati con i suoi candidati consiglieri.

 

 

PARTITO DEMOCRATICO

 

 

MOVIMENTO 5 STELLE

2018 2023 2018 2023
LICATA N.P. 4.45 12.05 11.74
ACI S.ANTONIO N.P. N.P. 7.86 N.P.
ACIREAL 5.47 7.90 12.41 N.P.
BELPASSO N.P. N.P. 7.52 1.69
BIANCAVILLA 2.34 11.53 8.91 N.P.
CATANIA N.P. 8.55 13.51 5.70
GRAVINA N.P. N.P. 8.88 3.65
MASCALUCIA N.P. N.P. 11.51 2.66
PIAZZA ARMERINA N.P. 6.71 2.28 8.60
COMISO 15.30 12.35 9.55 N.P.
MODICA 7.91 7.95 6.65 3.60
RAGUSA 7.99 7.34 19.67 5.19
CARLENTINI N.P. 27.09 6.97 4.89
SIRACUSA 5.44 6.16 12.84 3.99
TRAPANI N.P. N.P. 9.85 4.12

 

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